La nestoris. Forma, caratteristiche e bibliografia

Peppe P., uno dei miei follower della pagina Facebook, mi ha chiesto un approfondimento sulla nestoris, vediamo insieme di cosa si tratta e approfondiamo questa particolare forma vascolare.

Che cos’è la Nestoris?

Ispirata alla “trozzella” messapica (cioè proveniente dalla Messapia, all’incirca la zona del Salento), è prodotta esclusivamente in Apulia e Lucania e recenti scoperte hanno dimostrato che la nestoris aveva

un valore identitario […] presso un gruppo di genti che a questa forma doveva attribuire un alto significato ideologico, in quanto forma da banchetto dastinata ai momenti di convivialità cerimoniale, di grande rilevanza per la comunità e per le élites al potere.

[Massimo Osanna, Dall’appennino alla costa Ionica e viceversa: la lunga storia della nestoris lucana. Per l’articolo completo, clicca qui!]

Le sue caratteristiche sono la particolare forma e la ricchezza della sua decorazione.

I TRE TIPI DI NESTORIS

Esistono tre tipi di nestoris, in base all’evoluzione della forma del corpo e delle anse:

Interessante è la nestorìs (trozzella, anfora a rotelle), una forma di origine locale che appare in tre tipi: 1) con corpo rotondo e dischi (rotelle) sui manici; 2) con corpo ovoide, lungo collo e alti manici diritti con dischi; 3) simile al secondo tipo, ma senza i dischi.

[A.D. Trendall, Enciclopedia dell’Arte Antica, 1961]

Vediamo un esempio per ciascun tipo per capire meglio di cosa si tratta:

  1. la nestoris del Pittore di Amykos conservata al Louvre (inv. K 539), datata al 420-410 a.C.
Foto da https://www.louvre.fr/en/oeuvre-notices/lucanian-red-figure-nestoris.

2. la nestoris della Cerchia del Pittore dell’Anfora di Napoli 1959 conservata al Museo dell’Antichità di Torino (inv. 4128) e datata al 350-325 a.C.

3. la nestoris del Pittore del Primato conservata al Museo dell’Antichità di Torino (inv. 4150) e datata 350-325 a.C.

Foto da Archivio Beazley.
Per approfondire ulteriormente, posto ciò che ho trovato nei miei libri, sperando di fare cosa gradita…

 

J. Boardman, Storia dei vasi greci, roma 2004, pp. 110-111.

 

J.H. OAKLEY, THE GREEK VASE. ART OF STORYTELLER, LONDON 2013, P. 57.

R.M. COOK, GREEK PAINTED POTTERY, LONDON 1972, PP. 194; 197.
Spero di aver soddisfatto la richiesta di Peppe e ti ricordo che il  post rientra nello studio delle forme vascolari di questo sito. Se vuoi leggere gli approfondimenti già postati, ecco i link:
  1. Una lekythos e i suoi profumi
  2. La plemochoe e i suoi misteri
  3. L’oinochoe. Tipi, usi, iconografia
  4. La chous. Forma, rito e culto
  5. La piccola e femminile pyxis. Tipi, usi e decorazione
  6. Il piccolo e curioso guttus

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