La gentilezza di Faone e il dono di Afrodite

IL MITO DI FAONE

Il mito narra che Faone, un anziano uomo dell’isola di Lesbo, traghettò Afrodite in persona e, pur non sapendo la sua vera natura divina, non le chiese alcun compenso in cambio. La dea, quindi, lo ringraziò donandogli un unguento magico che gli restituì la giovinezza ormai perduta (cfr. Ael. VH 12, 18).

Faone diventò così oggetto di desiderio delle donne di Lesbo e si narra che persino Saffo si invaghì del giovane. L’amore non corrisposto fu la causa del suicidio della poetessa dalle scogliere di Leucade. Da questa rupe, infatti, si gettavano gli amanti infelici per guarire le pene d’amore ed è citata anche dal poeta Anacreonte :

Dalla rupe di Leucade nel bianco mare
di nuovo mi tuffo ebbro d’amore.

[Anacr. fr. 376 Page. Trad. it. B. Gentili]

 

FAONE NELL’iCONOGRAFIA VASCOLARE

Nell’Archivio Beazley sono presenti otto vasi sui quali è presente Fineo. Vediamo quelli più interessanti:

1.La squat lekythos ARV(2) 1317.2 

è attribuita al Pittore della Ghianda di Francoforte (425-400 a.C.) ed è conservata all’Antikensammlung di Berlino (inv. F 2705). Nella scena rappresenta  vi sono un giovane seduto su una sedia e baciato da Eros, una donna con un vassoio di frutta e una donna con uccello e lyra.

Pittore della Ghianda di Francoforte (425-400). Faone (?), Eros e donne. Foto da Archivio Beazley.

Sono presenti delle iscrizioni sopra le teste dei personaggi:  Eunomia per la donna a sinistra, Eukleia per quella di destra e Faone o Adone sul giovane seduto. La prima interpretazione è del Beazley [Φ]αων, la seconda dello studioso Wehgartner [Α]δ̣ωνι[ς]. Il dubbio nasce dalla difficoltà di lettura dell’iscrizione che rende plausibili entrambe le ipotesi:

Foto da Archivio Beazley.
2.La lekythos ARV(2) 1319.5

è attribuita al pittore Aristophanes (425-400 a.C.), era conservata all’Antikensammlung di Berlino (inv. F 2706), ma purtroppo è andata perduta.

Nella scena rappresentata vi è Faone seduto su una sedia, alla presenza di Eros e di donne, una con phiale e oinochoe e l’altra vicino a uno sgabello.

Foto da Archivio Beazley.
3.Il cratere a calice ARV(2) 1321.9

è attribuito al Pittore di Medias (425-400 a.C.) ed è conservato al Museo Archeologico Regionale di Palermo (inv. 270). La scena è complessa: Faone è seduto al centro, circondato da donne, una con ghirlanda, ed Eros che si allaccia il sanalo. Nel registro superiore, Pan e un Erote che cavalca due cerbiatti. Sembrerebbe che il protagonista sia nella cerchia della dea Afrodite.

Foto da Archivio Beazley.

Interessante notare che vi è l’iscrizione Φαων | καλος (Phaon | kalos), alla sinistra della testa di Faone.

4.Il cratere a calice ARV(2) 1056.86

è attribuito al Gruppo di Polignoto (450-425 a.C.) ed è conservato al Museo Civico Archeologico di Bologna (inv. 288BIS). Faone è raffigurato su una barca con due remi, alla presenza di Afrodite, Eroti, uno con un cerchio, Ares con lancia e scudo con raffigurato un leone. Sia Afrodite che Faone sono identificabili anche grazie alle iscrizioni con i loro nomi.

Foto da Archivio Beazley.

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