Pholos, il centauro fin troppo ospitale

Chi è Pholos?

Pholos era un Centauro della regione dell’Arcadia, figlio di Sileno e di una ninfa melia, che viveva in una grotta presso il monte Foloe ed è conosciuto per il famoso incontro con Herakles.

Ma facciamo un passo indietro: chi erano i Centauri?

Sono creature mitiche col il dorso umano e il resto del corpo (groppa e zampe) equino.

Centauro cavalcato da Amore (II sec. a.C.). Musée du Louvre. Foto da pinterest.com.

Tante le sculture e moltissimi i vasi che li ritraggono nelle più svariate pose e scene mitiche. Essi, infatti, sono protagonisti di miti importanti, come quelli legati alla lotta contro i Lapiti, che ebbe luogo durante le nozze di Piritoo e Ippodamia.

Tra i Centauri, infine, spiccano alcuni personaggi, tra cui il nostro Pholos.

 

Il mito di Pholos

Tra le fonti antiche spiccano Diodoro Siculo (4, 12, 3 ss.) e Apollodoro (Bibliotheca 2, 5, 4).

Secondo Diodoro, il Centauro accolse Herakles con doni ospitali e

aprì per lui una giara di vino che era stata sotterrata; infatti in miti raccontano che Dioniso in antico la consegnò a un certo Centauro, e gli ordinò di aprirla allorquando fosse giunto Eracle. Perciò, quattro generazioni più tardi, quando costui fu accolto come ospite, Folo si ricordò dell’ordine di Dioniso.

          [Trad. it. di G. Cordiano e M. Zorat]

 

Una volta aperta la giara, i Centauri lì vicino sentirono il profumo inebriante e intenso del vino invecchiato e impazzirono. Bramosi e alterati, si recarono alla grotta di Pholos per derubarlo. Il Centauro si nascose, mentre Herakles fronteggiò gli assalitori armati con “pini divelti dalle radici, altri con grandi rocce, alcuni con fiaccole accese, altri ancora con asce”. Questi erano assistiti da Nefele, mitica personificazione della nuvola nonché loro madre, che fece ricadere una forte pioggia per mettere in difficoltà Herakles che, reggendosi solo su due gambe e non quattro come i Centauri, aveva più possibilità di perdere l’equilibrio a causa del terreno scivoloso.

Herakles vinse nella lotta: in molti tra i Centauri persero la vita e altri fuggirono.

 

 

Ma torniamo a Pholos…

Diodoro Siculo ricorda che durante la lotta

Una cosa particolare accadde anche nel caso dell’amico di Eracle, che aveva nome Folo: costui, infatti, seppellendo i Centauri caduti, in ragione dei suoi vincoli di parentela con loro, estrasse da uno di quelli un dardo e fu ferito dalla punta della freccia, e poiché la ferita era incurabile, morì. Eracle lo seppellì magnificamente, ai piedi di un monte – un monte è meglio di una stele per tramandare la gloria: infatti, chiamandosi Foloe, attraverso l’eponimia*, e non per mezzo di un’iscrizione, rende nota l’identità di chi vi fu sepolto.

          [Trad. it. di G. Cordiano e M. Zorat]

*eponimia: attribuzione del nome di un personaggio a una scoperta, un luogo, un periodo storico, ecc.

 

Diversa è la versione di Apollodoro. Egli afferma che Pholos

offrì a Eracle carni cotte, mentre lui stesso le divorava crude; quando poi Eracle gli chiese del vino, rispose che temeva di aprire la giara che possedeva in comune con gli altri Centauri. Eracle gli fece coraggio e così Folo la disigillò, ma poco dopo, attirati dall’odore, presso la grotta di Folo accorsero i Centauri armati di pietre e bastoni.

         [Trad. it. di G. Guidorizzi]

 

Apollodoro prosegue affermando che i Centauri furono sconfitti e che Herakles scagliò contro di loro una freccia che, dopo aver trapassato il braccio del Centauro Elato, si conficcò nel ginocchio di Chirone:

Eracle addolorato si precipitò a estrarre il dardo e applicò sulla ferita un farmaco che gli aveva porto Chirone. Ma la piaga era inguaribile: allora Chirone si ritirò nel suo antro dove fu preso dal desiderio di morire, ma non poteva perché era immortale. Prometeo allora offrì a Zeus di scambiare il suo destino con quello di Chirone, che cedendo a lui la propria immortalità poté finalmente morire.

          [Trad. it. di G. Guidorizzi]

Gli altri Centauri morirono o fuggirono.

E il nostro Pholos? 

Quanto a Folo, dopo aver estratto una freccia dal corpo di un morto, si meravigliò che un oggetto così piccolo avesse ucciso tali nemici: ma essa, sfuggitagli di mano, lo punse a un piede e lo uccise all’istante.

Quando Eracle fece ritorno a Foloe e ide Folo morto, lo seppellì (…).

          [Trad. it. di G. Guidorizzi]

Il mito di Pholos: Diodoro Siculo e Apollodoro a confronto

I due scrittori presentano punti in comune:

  1. Pholos ospita Herakles
  2. L’eroe riceve il vino
  3. I Centauri attaccano e perdono
  4. Pholos muore per errore con un dardo avvelenato

Essi, però, partono da presupposti diversi e si differenziano in alcune informazioni riportate:

  1. Perché Pholos offre il vino? Secondo Diodoro, il Centauro esegue il volere divino, in quanto fu Dioniso a stabilire che quel vino sarebbe dovuto essere offerto a Herakles; secondo Apollodoro, invece, Pholos è inizialmente restio ad aprire la giara perché sa che è un bene comune con gli altri Centauri, ma si lascia convincere dall’ospite. Si parte, quindi, da presupposti diversi, pur avendo lo stesso risultato.
  2. Come è accolto Herakles e qual è il grado di civilizzazione di Pholos? In Diodoro si citano solo “doni ospitali”, ma in Apollodoro si specifica che il Centauro offre carni cotte, mentre Herakles era solito divorarle crude. In questa versione, quindi, sembra che la creatura ferina si più civilizzata rispetto a Herakles che, invece, addirittura non può fare a meno di chiedere anche del vino e convince il troppo ospitale Pholos a cedere. Il suo essere civilizzato, si evince anche dal fatto che Pholos si sente in dovere, per vincoli di parentela, a seppellire i suoi compagni caduti.
  3. I Centauri non sono equipaggiati nello stesso modo nelle due versioni: in Diodoro Siculo, infatti, sembrano più potenti e minacciosi, addirittura sradicano interi alberi per usarli come arma e non semplici bastoni e pietre come in Apollodoro. Lo scopo è sottolineare la forza di Herakles di fronte alla brutalità…
  4. Personaggi esterni: in Diodoro si accenna a Nefele, che manda una forte pioggia per ostacolare i movimenti di Herakles durante la lotta. In Apollodoro, invece, non si fa menzione di questo particolare e la dea non è menzionata come madre dei Centauri. In compenso, però, Apollodoro colloca in questo episodio mitico la morte del Centauro Chirone.
  5. Gli onori dati a Pholos: solo in Diodoro è sottolineato questo aspetto, infatti, nella versione di Apollodoro, quest’ultimo si limita a ricordare solamente che fu seppellito.
Pholos e l’anfora ABV 273.116 del British Museum

Una raffigurazione dell’incontro tra i due personaggi è l’anfora attica a figure nere ABV 273.116, conservata al British Museum (inv. 1837.0609.42), attribuita al Pittore di Antimenes e datata al 520 a.C.

Foto da britishmuseum.org

Pholos porta un grosso ramo sulla spalla sinistra, dal quale pendono una lepre e una volpe legate per le zampe anteriori e un uccello legato per il becco. Egli sta per stringere la mano a Herkles. Quest’ultimo è barbuto, indossa un corto chitone ricamato, spada, faretra, clava sopra la spalla sinistra, dalla quale è sospesa la leontea (pelle del leone di Nemea che l’eroe usa per coprirsi).

Foto da britishmuseum.org.

Sulla scena sono presenti anche una cerva in primo piano e, sulla destra, Hermes seduto su una roccia e riconoscibile dal caduceo.

Foto da Archivio Beazley.

 

Cosa ci insegna questo mito? Sdrammatizzando, mi viene in mente che Herakles è un po’ come la Signora Fletcher: ovunque vada… ci scappa il morto! 🙂 

***

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