Opà…e i postumi della sbornia!

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Brygos Painter, kylix ARV² 373.46 (500-475 a.C.). Foto da Archivio Beazley.

Alzi la mano chi non si è mai ubriacato! Ahimè tengo le mani in tasca, il capo chino e chiedo venia… La perfezione non fa parte dell’uomo, ma ubriacarsi alla perfezione decisamente sì! In ceramica ci sono moltissimi esempi di sbornia e relativi postumi, più o meno imbarazzanti, più o meno assurdi. Scopriamoli insieme e… beviamoci su!

Nell’antichità il vino era mescolato (in gergo “era tagliato”) con l’acqua, in percentuali variabili da 1:1 a 1:10, e doveva essere bevuto con moderazione, pena una brutta ubriacatura.
Essa è un tema spesso presente nelle scene di komos, cioè un corteo danzante in festa, e infatti gli uomini che ne prendono parte sono detti comasti, in quelle di simposio, cioè il banchetto a cui partecipano quindi i simposiasti, e in quelle dionisiache (relative al dio del vino, Dioniso) in cui spesso sono i satiri che mostrano gli eccessi del bere.

Gli ubriachi sono raffigurati barcollanti, mentre vomitano in solitudine o con qualcuno che tiene loro la testa, o addirittura mentre fanno cose di cui certamente l’indomani non ne sarebbero andati fieri!

Ho scelto per l’occasione alcuni scene vascolari che meglio rappresentano questo tema e che di certo ti stupirai di vederle presenti sui vasi.

 

Barcollamento

Tipico tema presente nelle scene di komos è il barcollamento degli ubriachi, costretti ad appoggiarsi ad un bastone o ad un compagno di bevute. Nell’esempio riportato è Dioniso in persona che guida il corteo, come a sottolineare la forza del vino che trascina l’uomo alla perdizione.

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Göettingen Painter, cratere a colonnette ARV² 234.5 (500-475 a.C.). Copyright Foto: Aa.Vv., La città delle immagini. Religione e società nella Grecia antica, trad. it. Pontrandolfo A., Edizione Panini, Modena 1986 (ed. orig. La Cité des Images, L.E.P., Laussanne 1984), p.127, fig. 192.

Vomito

Come scritto in precedenza, i casi in cui l’ubriaco vomita sono due:

  • da solo. In questo caso l’uomo è raffigurato o nell’atto di farlo o nel momento appena precedente, ma in entrambi i casi presenta due dita in prossimità della bocca come a sottolineare ancor di più il gesto che si accinge a fare.

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Onesimos, kylix ARV² 326.92 (500-475 a.C.). Foto da Archivio Beazley.

  • con qualcuno (un giovanetto, come nel vaso di copertina, o una donna) che gli sorregge la testa.

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Douris, kylix ARV² 427.2 (500-475 a.C.). Foto da Archivio Beazley.

Comportamenti inappropriati

Definirli tali un po’ mi fa sorridere…diciamo che sono dei comportamenti che vogliono ostentare fino a che punto il bere senza misura comporti la perdita della propria reputazione. Per esempio urinare davanti a tutti in una oinochoe (vaso per versare il vino), o gettarsi a capo fitto in un giara dove è conservato il vino mostrando, diciamo così, le proprie pudenda al vento non sembrano delle scelte azzeccatissime…non trovi?

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Pythokles Painter, kylix ARV² 36 (525-500 a.C.).  Foto da Archivio Beazley. Nota qui il gesto del gioco del kóttabos e quindi l’inclinazione erotica della scena, nella quale è anche presente una etera (cortigiana) che suona il doppio aulos per intrattenere gli uomini. Per approfondire questo aspetto ti invito a leggere il post Il kóttabos ovvero il gioco dell’amore.

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Pithos Painter, kylix (510-500 a.C.). Foto da Archivio Beazley.

E neanche lasciarsi andare a giochi alquanto inusuali con le proprie parti intime non sembra un atto che brilli di ingegno sopraffino…

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Douris, psykter ARV² 446.262 (500-475 a.C.). Foto da Archivio Beazley.

È d’obbligo sottolineare, tuttavia, che questi ultimi due casi così estremi mostrano come protagonisti non semplici uomini bensì satiri, esseri lontano dalla condizione umana ma che si lasciano andare verso essa.

Abusi sessuali tratti dal mito

Nel mito sono presenti molti casi in cui l’eccesso del vino da parte di un uomo ha portato a deplorevoli abusi sessuali sulle donne. Scopo di tali scene è ovviamente quello di ammonimento verso coloro i quali diventano come animali senza controllo in preda all’eccitamento sessuale e all’ebbrezza.

Esemplificativo è il mito che narra le nozze di Ippodamia e Piritoo. Durante i festeggiamenti i Centauri (che hanno busto umano e il resto del corpo equino) si ubriacarono e uno di loro, Euritione, cercò di stuprare la sposa. Scoppiò, quindi, una terribile lotta tra i Lapiti, il popolo di Piritoo, e i Centauri, che alla fine furono sconfitti. Nella produzione ceramica attica sono molti gli esempi in cui il mito è rappresentato.

Spero di non averti sconvolto troppo con questo articolo, ma di certo la prossima volta che vedrai del vino ti ricorderai di me!
Alla vostra salute, followers…Opà!

 

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3 commenti

  1. Pingback: L’oinochoe. Tipi, usi, iconografia – La ceramica antica

  2. Francesco Paolo Sebastio

    Angelo, come al solito ghiotti regali.
    Proprio questa mattina , vedendo in una illustrazione un vaso greco , pensavo a te e, non sapendo che avevi fatto una pubblicazione in merito ,di stimolarti ad una conversazione per insegnarci a leggere le immagini dei vasi
    Sostanzialmente gli antenati dei ” fumetti”più concisi in quanto vi sono le immagini, niente “fumetto con le parole ; e una immagine immediata

    1. Un angelo? 🙂 Grazie! Sono felice che l’articolo ti sia piaciuto… In programmazione ne ho uno su un’immagine vascolare considerata come un vero e proprio fumetto antico, spero di coinvolgerti anche con quello! Se hai richieste su qualche tema o un vaso che hai visto, io sono qui! A presto…

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