Le Menadi e il cratere del Pittore di Atene 12255

Le Menadi (o Baccanti) erano le seguaci di Dioniso che rinunciavano alla vita quotidiana tipica delle donne greche comuni:

Lontane dai telai, lontano dalle spole

le ha incalzate il pungolo di Dioniso.

[Euripide, Baccanti, vv. 118-119; Trad it. A. Tonelli]

Le caratteristiche delle Menadi

Colpite dalla follia ispirata dal dio venerato, erano solite lasciarsi andare a grida esaltate (euoé), abbandonare le proprie case,  danzare sfrenatamente al suon  di timpani e flauto e correre instancabilmente tra i monti.

Esse, inoltre, praticano l’omofagia (nutrirsi del sangue e delle carni crude degli animali sacrificati per entrare in contatto col divino) e lo sparagmós, lo smembramento rituale degli animali.

Secondo Euripide, quando possedute, le Menadi arrivavano persino a rapire bambini e non rispettare le convenzionali e restrittive norme sul vestiario e i capelli lasciati sciolti sulle spalle.   Afferma, addirittura, che avevano i capelli avvolti nel fuoco senza che brucino, detergevano le guance sporche di sangue con le lingue di serpenti (cfr. E. Ba. 754-769) ed erano in grado di compiere magie: creare zampilli di rugiada battendo il tirso sulla roccia; far sgorgare una fonte di vino con un colpo di tirso sul terreno; creare zampilli di latte grattando la terra; capacità divinatorie.

Gli attributi  e gli schemi iconografici delle Menadi

Attributi delle Menadi, riscontrati sia in letteratura che nell’iconografia, sono i seguenti:

  • la nebride, cioè la pelle di un cerbiatto posta in genere sulle spalle
  • il tirso, un lungo bastone avvolto di edera o vite
  • dardi e corone d’edera
  • corone di quercia e di smilace fiorito
  • rami di quercia e di abete
  • strumenti musicali quali timpaniflauti
  • torcia di pino
  • serpenti.

Le Menadi sono rappresentate secondo precisi schemi iconografici:

  • da sole
  • nel tiaso, la processione in onore di Dioniso
  • alla presenza del dio
  • in compagnia di Satiri, in genere raffigurati mentre tentano un approccio sessuale con le donne.
Il cratere del Pittore di Atene 12255

Un bellissimo reperto sul quale sono raffigurate delle Menadi è senza dubbio il cratere a calice attico a figure rosse del Pittore di Atene 12255, datato al 400 a.C. circa e conservato  all’Antikensammlungen di Monaco (inv. 6013).

 

Foto da Archivio Beazley.

 

Sul lato principale sono raffigurati Menadi (o sedute con tirso in mano o stanti con timpani e impegnate nella danza), Satiri (stanti o seduti) ed Eros.

Spicca fra tutte la Menade centrale, che danza con timpano in mano e con la testa rivolta indietro e in preda al furore dionisiaco, e la bellezza delle compagne.

 

Foto da Archivio Beazley.

 

Foto da Archivio Beazley.

 

Sul lato secondario, infine, sono raffigurati Satiri con tirsi e piatti con prelibatezze.

 

Foto da Archivio Beazley.

 

Riferimenti bibliografici:
InStoria 130, 2018 / GBE – Ginevra Bentivoglio Editoria.

 

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