Urinare e defecare: scene di vita quotidiana sui vasi greci

Urinare (οὐρέω, ouréō) e defecare (χέζω, chèzō) sono azioni che tutti compiamo nella vita quotidiana.

Sui vasi greci, anche se i casi non sono tanti, sono comunque presenti raffigurazioni di questo tipo. D’altronde dobbiamo immaginare che le scene di vita di tutti i giorni sono vere e proprie istantanee della quotidianità che un pittore “scattava”.

Vediamo qualche esempio, utile a capire anche determinate scelte stilistiche e chicche sul modus vivendi degli antichi Greci.

 

Urinare sui vasi greci

Nell’Archivio Beazley sono una ventina i vasi che propongono questo tipo di raffigurazione. Vediamo tre esempi che ritengo significativi:

1.Frammento di kylix (coppa per bere) del 520–500 a.C., conservato al Metropolitan Museum of Art di New York (inv. 2011.604.1.5237). Il reperto mostra un giovane nudo che urina dentro una oinochoe. Da notare sono il getto di urina dipinto in rosso e la forma che viene data a esso: come si vede è leggermente curvo e si comprende quindi come sia stato dipinto dopo l’oinochoe, infatti è tracciato in modo da non colpire l’ansa del vaso. Va sé, tuttavia, che in generale tutti i dettagli e le sovraddipinture erano dipinti e applicati solo alla fine e ovviamente questo vaso non fa eccezione, ma colpisce comunque l’inclinazione data dal pittore perché, se avesse tracciato una linea dritta, la pipì non sarebbe finita dentro il vaso.

 

Foto da https://www.metmuseum.org/art/collection/search/703344

 

2. Frammento di kylix del 500–480 a.C., conservato al Metropolitan Museum of Art di New York (inv. 2011.604.1.5303). Il reperto mostra un giovane, con indosso solo una clamide che gli copre le spalle, che urina verso o dentro un oggetto che purtroppo non conosciamo. Da notare anche qui il getto di urina dipinto in rosso e, a differenza del precedente, tracciato perfettamente dritto.

Foto da https://www.metmuseum.org/art/collection/search/703406.

 

3. Chous del 500–480 a.C., conservata al Paul Getty Museum di Malibù (inv. 86.AE.237). Il reperto mostra un uomo ubriaco che urina dentro una oinochoe, tenuta in mano da un giovane schiavo. Il vaso è utile a capire come anche l’aiutare a urinare durante una notte di baldoria rientrava nei compiti ingrati di un servo.

 

Foto da https://www.getty.edu/art/collection/object/103W5M.
Defecare sui vasi greci

Anche in questo caso nell’Archivio Beazley sono presenti pochi vasi che propongono scene di defecazione umana. Vediamo tre esempi che ritengo significativi:

1.Kylix del 510–500 a.C., conservato al Museum of Fine Arts di Boston (inv. 08.31B). Il reperto mostra un uomo barbuto e accovacciato che ha defecato e sta per pulirsi con un coccio di terracotta o un sassolino piatto. Anche in questo caso, quindi, il pittore ci dà un’idea delle usanze degli antichi Greci.

E noi che invece stiamo a sindacare sulla carta igienica a 2, 3 o 4 veli…

 

Foto da https://collections.mfa.org/objects/153722.

 

2. Lekythos a figure nere del Pittore di Monaco 1842, datata al 550 a.C. circa e conservata al Museum of Art di Tampa (inv. 86.15). Il vaso mostra una scena di vendemmia con Dioniso, Satiri e Menade, la quale ha sulla testa un piccolo Satiro che suona il doppio aulos e le defeca addosso.

Ehi, tu da casa che stai leggendo questo articolo… lo so che stai ridendo!

Anche questo vaso è utile per capire la natura ferina e non vincolata alle leggi umane dei Satiri, esattamente come le scene dove sono violenti, ubriachi fradici o sessualmente attivi in modo sfrenato.

 

Foto da Archivio Beazley (particolare).

 

3. Kylix del pittore Skythes, datata al 520-505 a.C. e facente parte di una collezione privata in Florida. Sulla scena è raffigurato un giovane nudo che defeca dentro una kylix. Per esigenze di composizione della scena che deve svilupparsi necessariamente entro il cerchio, considerato il fatto che è il tondo interno della kylix, il vaso usato come contenitore delle feci non è poggiato a terra, ma tenuto in mano dal ragazzo. Oppure, chissà, era un modo per avvicinarlo a sé e fare centro al primo colpo! Di sicuro sarà contenta l’altra kylix sulla scena che, per sua fortuna, non è stata scelta…

Colpisce l’iscrizione  KA[LOS] (“bello”), posta in alto sulla sinistra, riferita a un giovane che si appresta a defecare. La spiegazione, però, potrebbe essere che questo tipo di scene non erano solo a scopo umoristico, ma potevano fare riferimento anche alla sfera sessuale.

Foto da Archivio Beazley.

 

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