Uova, cigni & co(ccodé)

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Nouveau Larousse Illustré: Oeufs. Foto da pinterest.com.
È nato prima l’uovo o la gallina? Personalmente ho sempre risposto la gallina… Qualunque sia la risposta, in pochi sanno cosa si nasconde dentro un uovo… no, non parlo di un pulcino, ma di miti e significati e tutte quelle cose che tanto piacciono a me che scrivo questo blog e a voi che mi seguite!

Iniziamo subito. Ecco a voi le uova…

I miti in cui compare un uovo sono i seguenti:
  • LA NASCITA DI ELENA

Elena nacque dall’unione divina di Zeus con Leda, regina di Sparta e sposa di Tindaro. Egli si unì alla donna assumendo le sembianze di un cigno e da questa alquanto singolare unione nacque la famosa Elena di Troia, nata per l’appunto da un uovo (se vuoi, ho trattato il mito anche nel mio articolo Baciami, for ever!).

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Elena nell’uovo su un altare, Leda stante sulla sinistra. Gruppo di Palermo 16, lekythos (450-400 a.C.). Berlino, Antikensammlung inv. F2430. Foto da Archivio Beazley.

Le varianti del mito sono:

-la regina depose due uova, dal primo nacquero Elena e Polluce e dal secondo Castore e Clitennestra;

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Zeus (metamorfosi in cigno ancora in atto), Leda e due uova. Gemma in ametista, T287. Foto da Archivio Beazley.

-i primi tre figli nacquero dall’unico uovo deposto e Clitennestra, invece, di parto naturale in quanto figlia di Tindaro;

-Elena è figlia naturale di Zeus e Nemesi, figlia della Notte e personificazione della «Vendetta divina» contro coloro i quali peccano di eccessi (ad esempio un eccesso di felicità per un mortale, un eccesso di orgoglio nei re, ecc.) al fine di preservare l’equilibrio universale. Ella, per sfuggire a Zeus, vagò per il mondo assumendo diverse forme e alla fine si trasformò in oca. Fu comunque raggiunta dal dio che, trasformato in cigno, abusò di lei. La giovane allora depose e abbandonò l’uovo in un bosco sacro, dove fu trovato da un pastore che lo donò a Leda. Ella lo accudì e crebbe Elena come fosse sua figlia.

  • LA NASCITA DI TIFONE

Le varianti del mito sulla nascita di questo mostro sono molteplici e solo una è da ricondurre a delle uova: Gea, infuriata per la disfatta dei Giganti contro gli dei, chiese vendetta ad Era che a sua volta interpellò Kronos. Egli le consegnò due uova fecondate col proprio seme e dalle quali, una volta sotterrate,  sarebbe nato il mostro Tifone in grado di spodestare Zeus.

Curios* di conoscere questo mostro e di approfondire il mito? Leggi l’articolo Etna. Ninfa, madre e paradiso in terra!

  • EURINOME E OFIONE

Eurinome appartiene alla generazione di Titani ed è figlia di Oceano e Teti.

Regnava sulle pendici dell’Olimpo con Ofione, di cui ella è la paredra (dal gr. πάρεδρος «che siede accanto», da παρά «presso» e ἕδρα «sedia»; è una divinità il cui culto è associato ad un’altra, genericamente di maggiore importanza e di sesso opposto), ma ben presto furono spodestati da Rea e Kronos e si rifugiarono nel mare.

Interessante è la descrizione del mito di Eurinome riportata dalla studiosa Carassiti: «Divinità primordiale nata dal Caos. Collegata, come rivela il suo nome, ai miti lunari. Separò il cielo dal mare per avere qualche cosa su cui poggiare e danzando sulle onde, si diresse verso il Sud. Poi strofinò fra le mani il vento Borea che divenne il serpente Ofione. Unitasi a lui, sotto forma di colomba, generò un uovo cosmico che Ofione covò. Quando si schiuse ne uscirono tutte le cose, dalle stelle alla terra. I due dèi si insediarono nell’Olimpo, ma Ofione pretese di essere l’unico creatore di tutte le cose ed Eurinome gli calpestò la testa sotto i piedi, gli ruppe tutti i denti e lo cacciò nelle oscurità sotterranee.» (A. M. Carassiti, Dizionario di mitologia greca e romana, Newton, Roma 1996, p. 114).

Questa versione si rifà alla teologia dei Misteri Orfici, secondo i quali Ofione era un enorme serpente generato dalla Titana e contro cui Kronos dovette combattere.

Nel mito dei Pelasgi, invece, Eurinome, è descritta come una divinità primordiale generata dal Caos che, fecondata dal serpente Ofione, depose l’uovo universale (cfr. R. Graves, I miti greci, Longanesi, Milano 1955, pp. 21-22).

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Uovo cosmico universale. Foto da http://simbolisignificato.it/alchimia-simboli/uovo-cosmico.
  • NYX

Era la personificazione della dea della Notte e una divinità primordiale che, secondo la tradizione orfica, nacque dal Caos sotto forma di uccello nero. Fecondata dal Vento, depose un uovo d’argento dal quale nacque Eros o Protogonos, “il primogenito” (Cfr. A. M. Carassiti, op. cit., pp. 211-212; P. Grimal, Enciclopedia della Mitologia, Garzanti, Milano 2005, p. 452).

  • PHANES

Secondo la dottrina orfica, era nato da un uovo che Kronos aveva modellato nell’Etere. Nyx era sua figlia.

  • LA NASCITA DEI MOLIONIDI

I Monlionidi sono due gemelli, Eurito e Cteato, figli del dio Poseidone e  della mortale Molione. Essi nacquero da un uovo d’argento e il mito li identifica o come due uomini distinti o come un unico essere con due teste.

Il mito relativo più conosciuto è tuttavia quella della lotta contro Herakles: i gemelli corsero in aiuto dello zio Augia, re dell’Elide. Egli, non volendo pagare a Herakles quanto pattuito in cambio della pulizia delle stalle, aveva addirittura bandito l’eroe dal regno. Il reietto non tardò a marciare contro Augia. Ne scaturì una lotta furiosa tra i due eserciti, ma quello di Augia, con i testa i due nipoti, ebbe la meglio. Più tardi (e aggiungo io vigliaccamente) Herakles li uccise in un’imboscata a Cleonea per poi impossessarsi del regno di Augia, anch’egli ucciso.

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Foto da P. Grimal, op. cit., p. 234.
Le uova non sono protagoniste sono nel mito.

Esse sono usate anche in contesti diversi e non rare sono i casi in cui sono presenti in scene domestiche o rituali. Esempi sono lo skyphos del pittore di Teseo, nel quale è una scena funeraria con donne che sorreggono un contenitori con uova, e la pyxis (scatola cilindrica fornita di coperchio, usata per conservare cosmetici ed altri articoli da toletta) nella quale è raffigurata una scena rituale con un uovo su un altare e una donna con phiale (coppa poco profonda, fornita sul fondo di un ombelico, ὀμϕαλός, per poter essere portata “sulla punta delle dita” e usata nelle libagioni):

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Theseus Painter, frammenti di skyphos (525-475 a.C.). Basel, H. Cahn inv. HC943. Foto da Archivio Beazley.
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Scena rituale (Zeus e Leda?), pyxis (450-400 a.C.). Foto da Archivio Beazley.
Per quanto riguarda Roma invece? Le uova erano un ingrediente molto usato in cucina, ma altrettanto delicato tanto che per conservarle erano immerse nell’argilla!

Apicio, famoso gastronomo e autore del De re coquinaria, raccomandava di servirle con pepe, ligustico, pinoli, miele e aceto, oppure con salsa di pesce, olio, vino puro, o persino bollite e accompagnate con salsa di pesce, pepe, laser. 

Io personalmente non ne mangio, ma chissà se qualcuno di voi followers proverà queste ricette! Se sì, allora… buon gnam gnam!

Che ne pensi di queste opere? ti è piaciuto questo articolo? vuoi condividere con me e gli altri utenti un tuo pensiero o un approfondimento? hai qualche curiosità in particolare?

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