A proposito di quel famoso uccello fallico su pisside…

Di un paio di giorni fa è la notizia della censura su Facebook della meravigliosa Venere di Willendorf, segnalata come pornografica e quindi cancellata dalla piattaforma social. Leggi la notizia qui!

La procedura Facebook impone che per cancellare un contenuto occorra prima che sia segnalato da un utente, ciò significa che qualcuno non solo non ha riconosciuto una delle opere d’arte più famose al mondo (e ci sta, per carità!) ma anche che non ha avuto quella spinta di informarsi, conoscerla e approfondire, dopotutto non era stata pubblicata su qualche ambiguo sito web!

Tutto ciò è indicatore dalla scarsa sensibilità e mancata conoscenza del nostro patrimonio, di una dittatura immorale nei confronti dell’arte e di chi vorrebbe divulgarla.

La malizia sta negli occhi di chi guarda: l’arte è arte, la pornografia è ben altro.

 

Venere di Willendorf (23.000-19.000 a.C.). Vienna, Museo di Storia Naturale. Foto da wikipedia.org.

 

Prendendo spunto da questa follia, nell’approfondimento di oggi analizzeremo insieme un vaso con uccello fallicoprotagonista di una delle mie “pillole ceramiche” su Facebook e che ha portato alla disiscrizione dalla pagina di alcuni follower poco dopo la mia pubblicazione.

 

Non pensavo che in molti soffrissero di “ornitofobia ARTISTICA”… è un innocuo uccellino dopotutto!

 

Mettendo da parte l’ironia (ho mentito, non lo farò mai!), approfondiamo con scientificità questo splendido reperto vascolare.
La pyxis attica a figure rosse ARV² 312.2 è un controverso, ambiguo e affascinante vaso attico con uccello fallico, simbolo apotropaico per eccellenza.
Il post su Facebook si intitolava ironicamente #animalifantasticiedovetrovarli  prendendo spunto dal famoso film di qualche anno fa.

 

La descrizione era molto semplice:

Volatile con testa a forma di fallo 
Pyxis attica a figure rosse (500-450 a.C.)
ARV² 312.2
Atene, Museo Nazionale dell’Acropoli, inv. 2.573

http://www.beazley.ox.ac.uk/record/DF0954F1-B8D3-491F-B89B-E5BB06656643

 

Concentriamoci, innanzitutto, sulla forma vascolare

La πυξίς (pisside in italiano)  era una piccola scatola cilindrica in terracotta, dotata di coperchio e usata per conservare cosmetici, unguenti medicali, articoli per la toeletta femminile e gioielli.

Se vuoi approfondire, vai all’articolo La piccola e femminile pyxis. Tipi, usi e decorazione.

 

Arriviamo al dunque…vediamo adesso la decorazione

Ladies and Gentleman, l’uccello fallico è servito!

Interessante è stata la conversazione con un follower di Facebook, il gentilissimo e ironico Dennis Antonio, della quale riporto le parti utili alla comprensione del vaso e con le digressioni culturali scaturite. Due domande, in particolare, sono davvero interessanti:

 

– C’è un motivo per cui il fallo in questione è stato raffigurato sul corpo di un uccello?

 Risposta:

Gli amuleti a forma di fallo alato sono frequenti nell’arte antica, pensiamo ad esempio al fascinus nell’arte romana.

Le figure del mito ad hoc sono Priapo (pensa ai tintinnabuli pompeiani o alle raffigurazioni vascolari attiche) ed Ermes, quest’ultimo avente anche sandali alati e le cui erme (pietre angolari sormontate da una testa e da una parte del busto, collocate nei crocicchi e lungo le strade) rappresentavano in origine proprio il dio [Se vuoi approfondire vai all’articolo O Fortuna, velut luna e Occhio, malocchio & co.].

Se fai caso il vaso che ho postato presenta, sulla destra, anche una raffigurazione dell’intimità femminile. Più apotropaico di così…

 

Tintinnabulum polifallico. Pompei. Foto da stilearte.it
Pittore di Pan, cratere a colonnette ARV² 551.10. Foto da Archivio Beazley

 

– Si può affermare che gli antichi vedevano nei volatili un “collegamento” con il mondo degli dei (mi viene in mente la divinazione fatta in favore di Romolo per la fondazione di Roma)?

Risposta:

I volatili, come altri animali, erano anche attributi divini.

L’aquila per Zeus, la civetta per Atena, il pavone per Hera, la colomba per Afrodite e così via [Se vuoi approfondire, vai all’articolo Tutta questione di attributi…]. Innegabile è un collegamento col divino, ma su un registro più alto: ogni manifestazione della natura era divina. Ovviamente nel caso degli attributi o epiteti divini, tutto è sempre da rimandare a specifici episodi mitici in cui tali divinità sono protagoniste. Mi viene in mente, ripensando ad Ermes, l’appellativo “Argifonte” cioè “uccisore di Argo”, la famosa creatura dai cento occhi che sorvegliava Io, l’amante di Zeus che il dio trasformò in giovenca per proteggerla dall’ira di Hera tradita. Per ordine di Zeus Ermes uccise Argo e, in suo onore, Hera trasferì i suoi occhi sulla coda del pavone e che a sua volta divenne suo animale sacro.

Certamente il collegamento dei volatili col divino è costante, pensiamo ad esempio all’ornitomanzia, l’arte di vaticinare attraverso l’interpretazione del volo degli uccelli, che come le altre virtù profetiche era sinonimo di legame con la sfera divina e a cui solo pochi potevano aspirare.

 

Ciò che spicca, quindi, è la duplice valenza apotropaica dell’uccello fallico in oggetto: non è presente, infatti, solo il membro maschile, bensì anche quello femminile.

Possiamo definirlo un approfondimento di ambigui sensi che stimola la fantasia così come la buona sorte!

 

Ecco perché non possiamo liquidare questo uccello fallico come semplice oscenità! Siamo di fronte ad un capolavoro dell’arte antica, con una valenza simbolica apotropaica e, quindi, di buon augurio e fecondità, che offre uno spaccato sulle tradizioni popolari, gli usi e le credenze antiche.

 

Perché allora cancellarsi dalla mia pagina Facebook? In fin dei conti volevo solo augurare buona giornata e buon tutto!

 

E, tra una risata maliziosa e i sani principi culturali che anni di gavetta universitaria e di ricerca hanno profuso in me (leggilo con la giusta intonazione solenne o non vale!), ti lascio con le parole di Christian Köberl, direttore dell’Nhm: «Riteniamo che un oggetto archeologico, e in particolare un’icona di questo tipo, non debba essere vietata su Facebook, né debba esserlo nessun’altra opera d’arte».

 

Ringraziandovi tutti per essere sempre così numerosi, vi do appuntamento al prossimo post! Non mancate…

A. R.

 

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7 commenti

  1. Aldo

    Leggendo questo articolo e vedendo ieri in P.zza del Popolo il discorso di Virginia Raggi sindaca del M5S di Roma, quando disse che l’Italia sta attraversando, grazie a loro, il periodo della “Rivoluzione gentile”, mi ha fatto venire in mente come non mai stiamo attraversando un periodo storico importante: quello di un illuminismo a noi mancato. Mi spiego.

    Bisogna pensare che la penisola italica, dopo le sottomissioni dell’impero romano, passando per il suo declino, per il medioevo,per il rinascimento e poi ancora per altre sottomissioni di altri imperi nonché ecclesiali, per poi finire con la dittatura fascista e, solo nel dopo guerra è stato fatto il referendum tra monarchia e repubblica facendoci uscire dalla monarchia post-fascista per farci entrare prematuramente in una “democrazia”. Ma senza passare fortemente per quel periodo storico fondamentale e propedeutico che tutti gli altri paesi europei hanno avuto ( americhe comprese) che va sotto il nome di: Illuminismo.

    Noi siamo usciti dal medioevo solo 52 anni fa!

    L’index librorum prohibitorum ( l’indice dei libri proibiti) fu un elenco di pubblicazioni proibite dalla Chiesa romana cattolica , creato nel 1559 da papa Paolo IV . L’elenco citato fu tenuto aggiornato fino alla metà del XX secolo e fu soppresso, udite,udite, solo il 4 febbraio del 1966: solo mezzo secolo fa!

    Se si va a vedere l’elenco dei nomi degli autori di letteratura, arte, scienza storiografia e filosofia censurati ci fa capire che noi (Italia) siamo usciti dal medioevo solo 52 anni fa. E questo dice tutto sulle ripercussioni che abbiamo ancora oggi, se oggi non diamo una svolta sociale decisiva.

    1. Sì, senza dubbio c’è un indiscusso problema a livello culturale. Ritengo, tuttavia, che la questione non sia solo da valutare sul piano storico, religioso e sociale, bensì individuale.
      Nel caso della Venere censurata, c’è stata una segnalazione da parte di un utente qualunque, esattamente come lo siamo io e lei: perché noi capiamo l’importanza di un’opera d’arte e quell’intransigente segnalatore no? Il non conoscere un’opera dovrebbe essere un invito almeno a leggere qualcosa in merito prima di prendere i forconi e iniziare la caccia alle streghe. Il simpaticone, invece, ha solo fatto un click e buttato alle ortiche migliaia di anni di Storia dell’arte.
      Il problema è della persona: anch’io sono circondata da gente come questo tizio, ma nessuno è mai riuscito a fermarmi negli studi, nell’approfondire determinati temi e addirittura pubblicarli!
      Sta a ciascuno di noi andare oltre i limiti imposti: questa è evoluzione, questa è Rivoluzione.
      Il saper poi distinguere l’arte dalla pornografia è poi alla base di una visione aperta e libera del patrimonio culturale: guardare un’opera con i paraocchi imposti e assimilati avrà come conseguenza una critica e una censura con paraocchi. Non ci si scandalizza più di tanto delle pubblicità, dei programmi televisivi osceni e pieni di degradazione della dignità delle persone e mercificazione del loro corpo (uomini o donne che siano), però poi si coprono le statue dei Musei Capitolini durante la visita del presidente iraniano, Hassan Rouhani.
      La verità è che ormai tutti si sentono in dovere di massacrare tutto e soprattutto quando non si capisce una cosa la si considera sbagliata, senza neanche mettere invece in discussione se stessi. Manca una maturità sociale e culturale, è una situazione avvilente. L’unica speranza è che per ogni persona con paraocchi ce ne siano almeno cento aperte al confronto, al dialogo, alla crescita e alla sana e vecchia critica costruttiva.
      Se un’opera offende il prorpio gusto, basta girarsi dall’altro lato e non proibire a tutto il mondo di conoscerla!
      Ha ragione, ci vorrebbe una svolta sociale decisiva… ma chissà, forse questo mio articolo, le scuse che Facebook ha fatto al museo censurato e questo suo responsabile commento sono la prova che non tutto è perduto!
      Grazie per aver commento e per aver introdotto giusti spunti di riflessione.
      A.R.

  2. Aldo

    Ricordo proprio il caso delle statue dei Musei Capitolini coperte dentro scatoloni, dei parallelepipedi che mi avevano evocato il monolite di Kubrick, un ritorno alla preistoria, giusto per non infastidire il pudore o l’ignoranza di un altro dittatore “democratico” come Rohuani. Il Twitter di Dario Franceschini del 27 gennaio 2016: “c’erano molti altri modi di rispettare la sensibilità di un ospite così importante” …rispettare la sensibilità di Rohuani? E no, va fatta rispettare la sensibilità mondiale dell’arte e della cultura e non quella del singolo ospite ignorante, per quanto importante sia!

    Ricordo pure il finto imbarazzo del governo Renzi con l’attuale ministro Dario Franceschini che giocarono allo scarica barile sulla Sovraintendenza.

    Fortunatamente sei mesi dopo ci fu un cambio al vertice del Comune di Roma con l’attuale Virginia Raggi e spero tanto per l’Italia che anche Lunedì ci sia un cambio epocale per dare inizio a una svolta socio-culturale che questo bel paese necessita per la ricchezza storica che contiene come patrimonio mondiale.

    la ringrazio per le sue considerazioni e giusti ricordi che mi ha fatto affiorare e spero che comprenda il mio desiderio di una voglia di nuovo, di una trepidante attesa per un cambiamento che sia fruttuoso anche per persone come noi che dedicano la propria vita per passione e amore verso la cultura, lo studio e la ricerca .

    Ci sono tre cose, anzi quattro, che questa vecchia politica senza scrupoli non potrà mai copiare a chi ama fare bene il proprio lavoro: l’onestà, l’intelligenza, l’amore per il popolo e la passione per quello che vien fatto, quando poi è fatto bene, per il pubblico bene.

    1. Comprendo il suo “desiderio di una voglia di nuovo” e lo condivido, mi creda… Nel caso della visita di Rouhani la soluzione era molto semplice: non lo porti al museo e fai vedere altro! Farsi belli rinnegando la propria identità è aver perso già in partenza.
      Speriamo che, indipendentemente dal risultato delle elezioni nazionali, la diffusione, la conoscenza e la tutela del patrimonio culturale materiale e immateriale divengano presto capisaldi della nostra coscienza.
      A presto e ancora grazie…

  3. Aldo

    Gentilissima, io ho 58 anni e dall’età di 17 anni faccio ricerca autodidatta sulle origini del pensiero scientifico senza alcun aiuto economico e per pura passione e con ottimi risultati. Difatti, per ragioni economiche sto rallentando l’uscita di un mio libro molto importante dove cito anche il suo blog della ceramica antica… Forse glielo avevo già preannunciato tempo fa. Vede però, con tutto rispetto e anche detto da uno che dal 1986 è stato eletti con i verdi del Trentino ma poi mi sono dimesso dopo tre giorni quando capii che Boato, Berasi e tutti gli altri si erano candidati solo ed esclusivamente per maturare il vitalizio mentre del pianeta che aveva già la febbre allora non gli è mai fregato nulla. Detto ciò, io sono fermamente convinto che la svolta culturale per la tutela del nostro patrimonio si avrà se domani gli elettori toglieranno tutti i tombaroli dal governo nazionale.

    A presto e grazie ancora

    1. Ricordo perfettamente un nostro scambio di opinioni sull’articolo dedicato al tympanon e la sua considerazione in merito alla mia decisione di passare questo mio sito su altra piattaforma al fine di tutelarmi dai continui furti dei miei contenuti. Lei è uno dei miei follower più attivi e la ringrazio.
      Sapevo delle sue ricerche, ma non che era in procinto di pubblicare né quindi che sarei stata addirittura citata…non so in funzione di quale argomento, ma WOW… grazie! Rimango a sua disposizione qualora le servisse qualcosa.
      A presto

  4. Aldo

    Bravissima, ricorda alla perfezione gli argomenti. Spero di trovare le risorse per completare una ricerca che porto, tra intoppi e altro, nel cuore dal 1977. Mi aveva colpito la sua ricerca sugli strumenti musicali e la tipologia del tympanon che ha avuto due forme per dimensioni in epoche diverse, quella grande e quella più piccola di forma a tamburello.

    A presto

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